Maiorca incorona il solito Lavreysen, Italia trascinata da Scartezzini

La UCI Track Champions League saluta il Velòdrom Illes Balears di Maiorca con una conferma e tantissime sorprese. La conferma è ovviamente Harrie Lavreysen, che vince il Keirin e fa secondo nella Sprint, consolidando il suo status di padrone della velocità, mentre le sorprese arrivano nelle altre categorie, con le maglie di leader che finiscono sulle spalle di Mark Stewart (Endurance Maschile), Jennifer Valente (Endurance Femminile) e Shanne Braspennincx (Sprint Femminile). Per l’Italia il promosso è Michele Scartezzini, quarto nella classifica Endurance maschile grazie al podio nello Scratch, mentre Miriam Vece, Rachele Barbieri, Silvia Zanardi e Matteo Donegà sono rimandati alla prossima tappa, tra una settimana nel velodromo di Berlino.

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“Lavreysen non si batte! Dominatore supremo, il Keirin è suo”

Endurance Maschile: bene Stewart, ma Scartezzini c’è

Endurance maschile che inizia nel segno dell’incertezza, come da pronostico. Nello Scratch brilla il britannico Mark Stewart, eccezionale nel forzare la mano e portare via la fuga. Il corridore UK, nonostante l’inseguimento di Sebastian Mora e Michele Scartezzini, che poi chiudono rispettivamente secondo e terzo, trionfa alzando il braccio al cielo con apparente semplicità. Dal punto di vista tattico sicuramente spregiudicato Stewart, che decide per una gara “a blocco” e porta a casa il risultato pesante e anche la maglia di leader, completando la serata con il terzo posto nell’Eliminazione, poi vinta da Mathias Guillemette (6° nello Scratch). Il canadese rimane concentrato per tutti i giri e stronca le velleità dello specialista Gavin Hoover, secondo al traguardo. Qua sicuramente meno bene Scartezzini – 9° – mentre per Matteo Donegà serata molto difficile: dopo il 14° posto nello Scratch, un 15° nell’Eliminazione.

Classifica (primi 5 posti + italiani)

“Stewart vince lo scratch, Scartezzini fantastico terzo posto”

Sprint femminile: Gros a metà, Friedrich delude

Avevamo detto che la Sprint League femminile poteva riservarci delle sorprese, ma non pensavamo che al comando andasse Shanne Braspennincx. Attenzione, non travisate queste parole, c’è tanto rispetto per l’olandese, che nel Keirin è stata in grado di trionfare all’olimpiade di Tokyo 2020, ma sicuramente questa leadership arriva come un fulmine a ciel sereno. In primis per la concentrazione, alla prima tappa assoluta della nuova UCI TCL, e in secondo luogo per i modi: l’olandese riesce a conquistare il simbolo del primato solo con i piazzamenti, arrivando in semifinale nel Keirin e quarta nella Sprint. Caparbietà e continuità, direbbero i puristi, ma anche un pizzico di fortuna. La favorita numero 1, Mathilde Gros, dopo aver dominato nella Sprint, esce a sorpresa nel Keirin contro Mitchell e Capewell, mentre la favorita numero 2, Lea Friedrich, terza nella Sprint, buca completamente il Keirin uscendo per mano della polacca Los. Ne esce una classifica assolutamente equilibrata a fine serata, con Braspennincx al primo posto, Starikova al secondo e la colombiana Martha Bayona terza a 22 punti. Più indietro, per l’Italia, c’è Miriam Vece, “rimandata a settembre” alla ricerca della miglior forma e della sua bicicletta dimenticata a Madrid, tanto che è stata costretta a correre con quella di Rachele Barbieri.

Classifica (primi 5 posti + italiani)

“Martha Bayona davanti a Kelsey Mitchell, il Keirin parla colombiano”

Sprint maschile: Lavreysen primo, Richardson a ruota

L’anno scorso è stata una gara a senso unico, con Botticher che ogni tanto gli dava fastidio, ma quest’anno sarà una gara a due, perché Harrie Lavreysen ha finalmente trovato l’avversario che cercava. Non è più da solo il principe Harrie: alle sue spalle è apparso Matt Richardson, l’australiano capace di soffiargli la vittoria nella Sprint. È stata una bellissima “swattata” quella del ventitreenne nato a Maidstone, capace di resistere alle frustate del campione e a batterlo in volata, proprio dopo la vittoria autoritaria dell’olandese nel Keirin. Tra gli altri malissimo Jeffrey Hoogland, assolutamente fuori fase e incapace di opporre resistenza sulla pista spagnola, mentre promossi sia Yakovlev che Morales: l’israeliano e il colombiano, insieme all’eterno Botticher, possono recitare il ruolo di terzo incomodo nella storia d’amore sportiva tra Harrie e Matthew.

Classifica (primi 5 posti)

“Richardson vs Lavreysen: che sfida! L’Australiano vince la sprint”

Endurance femminile: Archibald non domina, male le italiane

Jennifer Valente un po’ come Shanne Braspennincx: in testa senza vincere. Sì, perché l’americana prende la leadership dell’Endurance senza successi di serata, ma al contrario dell’olandese dimostra una solidità maggiore. Nello Scratch si mette terza alle spalle della dominatrice Katie Archibald, che vince con un filo di gas, mentre nell’Eliminazione va addirittura più su, conquistando il secondo posto alle spalle di Stenberg. Tutto questo, unito al sorprendente KO di Archibald nell’Eliminazione, porta l’americana al comando con 8 punti di vantaggio su Calvo, Stenberg, Williams e Van Dam. Per quanto riguardo l’Italia, invece, nonostante le grandi aspettative, stentano a decollare Silvia Zanardi e Rachele Barbieri, che prendono rispettivamente l’ottavo e il decimo posto nella generale al termine di un paio di corse poco brillanti (Barbieri 5a nello Scratch come miglior risultato di serata). Se si vuole eccellere in questa UCI TCL, bisogna fare di più.

“Che peccato, Barbieri e Zanardi eliminate nel giro di un minuto”

Rivivi le emozioni della prima serata della Uci Track Champions League

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